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ASSOCIAZIONE A TUTELA DELLE VITTIME DI MALASANITA’ – CODICE ETICO
L’azione dell’Associazione è improntata all’osservanza scrupolosa dei seguenti principi, che regolano tanto l’attività sociale quanto i rapporti con i professionisti.
1. La mission è di contribuire, attraverso l’attività sociale, al miglioramento delle prestazioni sanitarie di modo che il servizio sanitario -posto a presidio del bene “salute”- sia sempre più efficace ed efficiente;
2. Le segnalazioni di asserita malpractice medica che pervengono all’Associazione vengono attentamente vagliate e verificate, attraverso passaggi successivi e via via più approfonditi in cui fondamentale è l’apporto dei medici legali e degli specialisti della materia;
3. Nessuna azione non oggettivamente comprovata e/o fondata può essere avviata;
4. Il paziente e, in caso di decesso, l’erede del paziente hanno la possibilità –in presenza di un comprovato errore medico- di fruire dell’assistenza dei nostri professionisti, i quali posseggono le capacità e l’esperienza necessarie per seguire l’interessato nel complesso iter finalizzato all’ottenimento del risarcimento del danno patito;
5. Le contestazioni relative a prestazioni mediche e/o sanitarie ritenute inadeguate vengono indirizzate alla struttura, complessivamente intesa, in cui le prestazioni sono state svolte piuttosto che al singolo medico. L’Associazione, infatti, è consapevole delle difficoltà in cui i medici, sovente, sono costretti a prestare la propria opera e non ritiene dunque etico rivolgere la richiesta risarcitoria al singolo quando il danno per il paziente è maturato in un contesto caratterizzato da insufficienze organizzative e/o strutturali rispetto alle quali il singolo non ha –ovviamente- alcun potere di controllo o intervento;
6. Il paziente danneggiato –che ha già pagato in termini di sofferenza fisica e psichica- ha tutto il diritto di comprendere cosa gli è effettivamente accaduto e di autodeterminarsi, per una eventuale azione di risarcimento del danno, liberamente e senza condizionamenti. L’attività dell’Associazione, pertanto, deve essere diretta innanzitutto a fornire –con riferimento al meccanismo determinativo del danno patito dal paziente- quelle risposte che, per chi ha patito le conseguenze di un errore medico, sono fondamentali, anche in un’ottica di elaborazione del dolore e della sofferenza innescati dalla malpractice.
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